Continuano i contributi esterni a questo blog scalcagnato. Questa volta è il mio amico abruzzese - ma genovese per almeno tre anni - Alessandro a regalarmi una piccola gioia. Proprio nel corso dei suoi tre anni nella nostra splendida città il mitico Ale si è trovato, suo malgrado, a fare i conti con la ruvida ospitalità ligure.
Pausa pranzo. Insieme a dei colleghi andiamo a mangiare in una delle tavole calde convenzionate con l'azienda in cui lavoriamo. Ogni dipendente, da contratto, ha diritto a un primo, a un secondo, a una bottiglietta d'acqua da mezzo litro, a un dolce oppure a della frutta e a un un caffè. La signora che gestisce il locale però ha un problema che pare insormontabile: non ha bottigliette d'acqua da mezzo litro, solo grandi e di vetro. A quel punto però scatta il colpo di genio: ci guarda, ci conta e come un piccolo Archimede Pitagorico del mugugno calcola quanti litri d'acqua ci spetterebbero e svuota la bottiglia grande con la quantità in eccesso. Poi soddisfatta ci porta a tavola una bottiglia aperta e mezza piena.
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