Bar pasticceria del centro storico. Ci fermiamo per prendere un caffè. Siamo un po' di fretta e restiamo a l banco. "Ce li fa due espressi, per favore?" dico al padrone. "Certo" risponde lui. E così io attacco a chiacchierare. E anche se sono uno di periodo lungo, dopo più venti minuti comincio a finire gli argomenti. Insomma, mi viene da pensare: vabbè che mi piacciono i prodotti biologici, ma non è che il tipo è andato a prendere il caffè direttamente in Brasile? A parte tutto, guardo l'orologio ed è un po' tardi. E questo gesto, per fortuna, attira l'attenzione del padrone del locale. Si era dimenticato di noi. Così, in fretta e furia, prepara i due caffè e si scusa. "Ce li offrirà, a questo punto" penso ingenuamente. E invece no, con sguardo trionfante, come se la lunga attesa presumesse un premio succulento, ci annuncia: "Avete aspettato tanto ma ne è valsa la pena..". Sul piattino delle tazzine, vicino alla bustina dello zucchero ci sono due, e dico due (cioè una a testa), lingue di gatto. Nel senso del biscotto, sia chiaro.
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