martedì 3 dicembre 2013

SOLO DUE

Ecco altre due storie che mi sono state raccontate, La prima da mio fratello, la seconda da un'amica e collega, Anna. Le ho messe insieme perché hanno una cosa in comune: il numero due. In entrambi i casi ho cercato di immedesimarmi nei protagonisti, facendoli parlare in prima persona.

Sono le tre e mezza di pomeriggio e mi trovo con la mia ragazza sulle alture del ponente. Stiamo cercando l'orto di un contadino e chiediamo qualche informazione in giro. Appena finiamo davanti a una nota trattoria-bar della zona, decidiamo di approfittare per prendere un caffè. Bussiamo, ma sembra chiuso. Non facciamo in tempo a girarci però che il padrone del locale ci viene incontro da una strada laterale. "Avete bisogno di qualcosa?" chiede. E noi, per non fare i maleducati, prima di chiedergli notizie sull'orto, buttiamo lì un: "Ci farebbe due caffè". Lui per un attimo vacilla. Ci guarda un po' stralunato e poi ammette: "Ragazzi, volete solo quello? No, perché dovrei accendere la macchina... insomma, sapete com'è... non so se per due caffè sia il caso...". Vabbè almeno dell'orto saprà qualcosa, in fondo dovrebbe essere qui intorno... "No mi spiace, non so niente. Chiedete in giro". Grazie...

Secondo caso, quello di Anna:

Io e mio marito decidiamo di andare a cena fuori. Siamo in una delle zona più turistiche di Genova. E ci avviciniamo a un ristorante.Vediamo qualche tavolo libero e poniamo la fatidica domanda: "Siamo in due, c'è posto per cenare?". Ed ecco il capolavoro: "Solo in due? - ci chiede il cameriere - Allora non c'è posto, mi spiace. Ci sono rimasti soltanto tavoli più capienti".

Nessun commento:

Posta un commento