sabato 14 dicembre 2013

ROBA DA MATTI

Ecco un altro contributo. E anche questa volta arriva da un collega, Daniele Grillo (a dimostrazione del fatto che noi giornalisti siamo una delle vittime preferite dei ristoratori liguri). Ve lo piazzo così come me l'ha scritto, che è perfetto:

Succede, nella vita di chi fa il mio mestiere, di fare davvero tardi. E per tardi intendo anche le due. Se eri di notte e in città è scoppiato l'immancabile casino che scoppia proprio quando di notte ci sei tu può anche succedere. Però il turno è finito, puoi tornare a casa. Insensibile al pessimismo, decidi così che l'aria frizzantina della notte, la città deserta e le luci dei camion della rumenta ti mettono serenità, quasi allegria. Eppure. Eppure te le cerchi, perché ti piace. Ricordi l'ultima estate in un paesino di campagna, un'aria frizzantina analoga e una voglia strana di vivere. Nonostante l'ora, nonostante la stanchezza. E' in quel momento, che te la vai a cercare. E dire che col tuo cuore garrulo te ne andavi verso casa, in sella al tuo scooter. Tranquillo. A quel punto, però, un penetrante e piacevolissimo profumo di pane appena sfornato si affaccia alle tue narici, infilandosi sotto il casco. Sorridi, pensi all'ultima estate e ti fermi. Perché sei stronzo, ripeto. E te le cerchi. Il fornaio fischietta, e la serranda del laboratorio che sta preparando chissà quali delizie per accompagnare la prossima giornata di centinaia di tuoi concittadini è aperta per metà. Ti avvicini col sorriso estivo, ti affacci cercando di non essere troppo rompicoglioni e allarghi ancora un po' il sorriso. "Buonasera (perché è notte ma mica puoi dire buonanotte, parrebbe una presa per il culo...ndr). Ha mica un po' di focaccia?". Perché te la immagini, te la ricordi, quella del fornaio del paesino. Calda fragrante, appena uscita che "stai attento, se no ti bruci". Un euro allungato in nero sulla mano infarinata e via. Quasi la pregusti. "Focaccia? - allarga le braccia il ragazzo dentro la bottega - assolutamente no". Ripieghi il sorriso, fai un passo indietro, richiudi la visiera del casco e ti dici che sei un cretino. E' allora, come in una scena di kill bill, che ti arriva il colpo di grazia, direttamente alla nuca, mentre  fai per andartene. "Ehi Giu, che cazzo voleva (il tono è volutamente stentoreo...ndr) quello?". "Focaccia - gli risponde l'altro - roba da matti".

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